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federazione italiana cinema d'essai associazione regionale dell'emilia romagna

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DOC IN TOUR 2013

Si è conclusa la selezione dei documentari che parteciperanno alla settima edizione di Doc in Tour, la rassegna di documentari promossa da Regione Emilia-Romagna, FICE Emilia Romagna, D.E-R e Fronte del Pubblico/Cineteca di Bologna che si propone di valorizzare il lavoro dei documentaristi emiliano-romagnoli o di quelli che operano in regione.

Sono state più di 70 le opere presentate ai selezionatori che hanno scelto 20 documentari che saranno programmati nelle sale Fice dell'Emilia Romagna da marzo a maggio 2013.

Eccoli:

 A casa non si torna

Regia: Lara Rongoni, Giangiacomo De Stefano, 2012, 60’

“…i lavori “faticosi”, oggi, come nel passato sono considerati lavori preclusi alle donne…ah ah…ma cosa mi raccontate? Le donne li hanno sempre svolti questi lavori ma senza che nessuno li riconoscesse.” (Franca Rame). Ci sono Lavori considerati maschili che le donne svolgono già da tempo. Lavori duri e massacranti che testimoniano la caparbietà e il coraggio di alcune donne che, nel silenzio generale, continuano a superare i limiti imposti da un malinteso senso comune.

 

Gli anni delle immagini perdute

Regia: Adolfo Conti, 2012, 87’

Gli  Anni delle Immagini Perdute delinea il ritratto umano e artistico di Valerio Zurlini,  scomparso il 26 ottobre 1982. Zurlini aveva dedicato gli ultimi mesi di vita alla scrittura del proprio testamento spirituale, che uscirà postumo col titolo Gli Anni delle Immagini Perdute.  Come nel libro così in questo film Zurlini ripercorre gli episodi più importanti della propria vita, indica le ragioni del suo cinema, ricorda gli artisti che l’hanno formato, denuncia le “Immagini Perdute”, i tanti film cioè che egli scrisse e preparò senza riuscire a portarli a compimento.

 

Come prima, più di prima, Mi amerò

Regia: Alessandro Capitani, 2012, 50’

Quale cuore batte dietro un seno al silicone? Qual è il vero volto che si nasconde dietro a maschere ricostruite grazie al bisturi? Quindici donne partecipano a un concorso di bellezza molto particolare: Miss Chirurgia Estetica 2010. Quindici donne in gara tra loro per vincere la corona che dovrebbe premiare quella “rifatta meglio”. In un giorno d'estate a Rimini, nel cuore di un Paese come l'Italia che alla donna stenta a concedere un ruolo centrale nella società, sfilano sulla passerella del concorso l'ossessione della bellezza a tutti i costi e il mito dell'eterna giovinezza, il bisogno frivolo di apparire e quello più intimo, e più segreto, di essere amate, anche solo per pochi minuti.

 Con cuore puro

Regia: Lucrezia Le Moli, 2012, 55’

Con cuore puro chiama a confronto intellettuali e poeti per farli dialogare con vecchie e nuove generazioni di innamorati, tentando la via a una possibile saggezza del cuore, verso un traguardo capace a un tempo di restituire dignità al messaggio amoroso e scongiurarne la riduzione a ruolo di fenomeno illusorio e irrazionale.

 

Formato ridotto. Libere riscritture del cinema amatoriale

Regia: Antonio Bigini, Claudio Giapponesi, Paolo Simoni, 2012, 52'

Un film collettivo che segna l’incontro tra Home Movies e un gruppo di scrittori che hanno elaborato dei testi originali trovando, nelle immagini dell’Archivio Nazionale del Film di Famiglia l’occasione di  sperimentare nuove tecniche narrative. Grazie ad approcci molto diversi tra loro in un’opera unica convergono cinque episodi dagli esiti sorprendenti, singoli episodi di corta durata, di volta in volta trasfigurati in saggio, racconto, cronaca e divagazione. Forme del cinema documentario accomunate da una matrice comune: il variegato universo emiliano-romagnolo.

 

I giorni scontati

Regia: Germano Maccioni, 2012, 54’

Alle porte di Milano esiste un carcere dove a detta di tutti e sopratutto di chi lo vive “le cose funzionano”. Alcuni lo chiamano collegio, altri albergo a 5 stelle, sta di fatto che non è nulla di più di quello che un istituto penitenziario dovrebbe essere per garantire umanità e non essere semplice ricettacolo di nuovo crimine e sofferenza fine a se stessa. Un carcere “modello”, la cui efficienza viene però messa in costante discussione. Entriamo.

 

God save the green

Regia: Michele Mellara, Alessandro Rossi, 2012, 72’

God save the green racconta storie di gruppi di persone che, in tutto il mondo e attraverso il verde urbano, hanno dato un nuovo senso alla parola comunità ed allo stesso tempo hanno cambiato in meglio il tessuto sociale e urbano in cui vivono, ridefinendo la propria esistenza.

 

The Golden Temple

Regia: Enrico Masi, 70’

Comprendere il sistema che sta dietro ai Giochi Olimpici, considerare il problema nel suo insieme, come un evento organico di massa che avviene nella città di Londra. Avvicinarsi a un maxi evento collettivo nel cuore del capitalismo attraverso un’odissea umana, una deriva urbana iniziata con gli effetti ereditati dal colonialismo, per finire nell’era dei primitivi digitali.

 

Isqat al Nizam. Ai confini del regime

Regia: Antonio Martino, 2012, 78’

Isqat al Nizam è un racconto oggettivo, crudo e toccante, che vuole fare chiarezza sulla nascita della primavera siriana: dalle prime violente repressioni del regime, al doloroso esodo degli oltre 20.000 rifugiati in Turchia; dall'incessante lavoro degli attivisti in rete, alla continua diserzione dei militari ex governativi. Una raccolta di testimonianze inedite e immagini spesso rubate, che rendono questo film un documento unico.

Kosovo versus Kosovo

Regia: Valerio Bassan, Andrea Legni, 2012, 52’

A tredici anni di distanza dalla guerra, le zone abitate dai serbi all’interno del Kosovo

indipendente formano un vero e proprio Stato dentro lo Stato. Piccole “enclave” monoetniche sulle quali il governo del Kosovo non ha alcuna autorità. Gli abitanti di queste aree votano sindaci riconosciuti solo da loro stessi, utilizzano una propria moneta, hanno infrastrutture, scuole e ospedali gestiti direttamente da Belgrado. Ma vivono senza libertà di movimento e senza lavoro, evitando di addentrarsi nelle città albanesi per paura di subire aggressioni. Una situazione che ha spinto oltre duecentomila serbi a lasciare il Kosovo. Viaggio attraverso una realtà dimenticata dai media occidentali.

 

Mignon

Regia: Massimo Alì Mohammad, 2012, 77’

Documentario sullo storico cinema a luci rosse "Mignon" di Ferrara, costruito all'interno di una chiesa sconsacrata. Partendo dalla particolare cornice architettonica, si racconta la realtà quotidiana di questa monosala, di coloro che ci lavorano da tempo, di quelli che lo hanno fatto in passato e degli abituali frequentatori. Il Mignon è anche però un punto d'incontro e, per così dire, "confessione", nonché baluardo di un cinema a luci rosse in pellicola ormai perduto nel tempo.

 

Nadea e Sveta

Regia: Maura Delpero, 2012, 62’

Come molte donne moldave, Nadea e Sveta sono emigrate in Italia per ragioni economiche. Le loro famiglie sono rimaste in Moldavia: Nadea ha lasciato figli ormai grandi, mentre Sveta ha dovuto affidare alla nonna la sua bimba di tre anni. Nel 2010 Sveta riceve i documenti che le permettono di tornare in Moldavia e rivedere finalmente la figlia dopo due anni e mezzo di  lontananza. Alla partenza dell'amica, Nadea rimane sola a Bologna e cerca di reagire alla solitudine. Le due amiche continueranno a confidarsi ed aiutarsi a distanza. I loro destini si incroceranno fino ad invertirsi, in una storia di donne sempre pronte a ripartire.

 

Non mi avete convinto. Pietro Ingrao un eretico

Regia: Filippo Vendemmiati, 2012, 75’

Pietro Ingrao, 97 anni, si racconta  dialogando a distanza con uno studente anni’80, distratto durante lo studio dalla radio che trasmette  l’intervento di Ingrao al XVI congresso PCI (marzo 1983). Una lunga intervista è stata realizzata da gennaio a giugno ’12 mentre una meticolosa ricerca d'archivio ha permesso il recupero di registrazioni inedite. Nel film, controcanto a Ingrao è la sorella Giulia, giovane 90enne. Un lavoro appassionato su un uomo che ha attraversato il Novecento andando oltre.

 

L’ora blu

Regia: Stefano Cattini, 2012, 67’

La paziente e ostinata costruzione di un’intima utopia da parte di una coppia che decide di trasferirsi nella Maremma Toscana. Irma – volitiva e impetuosa – ha un piano ambizioso e bizzarro, Ilario – riflessivo e creativo - un po’ per sfida e un po’ per amore, è disposto ad accontentarla, nonostante il progetto non preveda un punto di arrivo e non tenga in minima considerazione il fatto che entrambi presto compiranno ottant’anni.

 

Ortobello. Primo concorso di bellezza per orti

Regia: Marco Landini, Gianluca Marcon, 2012, 32’

Al centro sociale per anziani Casa del Gufo va in scena la prima edizione di “Ortobello”, una gara di bellezza per orti. Tra i partecipanti, Peppino, ottantaquattro anni e vedono da venti; Guido, camionista novantenne che fuma di nascosto dalla moglie; e Luciano, il favorito, che semina e raccoglie con un’organizzazione perfetta. Tra i racconti scambiati sulla panchina, l’irrigazione e il lavoro della terra, a emergere è il rapporto dell’uomo con la natura, l’inesorabile scorrere del tempo che appassisce il primo e fa maturare la seconda e l’esperienza di un gruppo di anziani trasformata nel racconto di una memoria collettiva, pubblica e universale.

 

Palestina per principianti

Regia: Francesco Merini, 2012, 60’

Zimmy ama fare due cose nella vita: suonare il basso con la sua band, i Lou del Bello’s, e starsene nella sua amata città, Bologna. Questa volta, però, i suoi compagni di gruppo gli tirano un colpo basso: organizzano un viaggio per andare a insegnare musica a dei bambini di un campo profughi palestinese. Può tirarsi indietro Zimmy? Ovviamente no: parte e si porta dietro il suo amico cuoco Berna.

 

Profughi a Cinecittà

Regia: Marco Bertozzi, 2012, 52’

Il film racconta la trasformazione di Cinecittà negli anni che vanno dal 1943 al 1950, attraverso l’occupazione nazista, la creazione di un campo profughi da parte degli alleati fino alla rinascita cinematografica. Per sei anni Cinecittà fu la destinazione di profughi dalle storie e dalle sofferenze assai diverse: tra le migliaia di ‘ospiti’ c’erano i coloni italiani in Libia, gli esuli giuliano-dalmati, gli sfollati dai bombardamenti di Monte Cassino e di Roma, ebrei rientrati dai lager …

 

Subbuteopia

Regia: Pierr Nosari, 2012, 69’

Subbuteo: il leggendario gioco del calcio da tavolo che ha milioni di appassionati, giocatori e collezionisti, in tutto il mondo. Ma, nel 2003, la multinazionale americana Hasbro, proprietaria del marchio Subbuteo, interrompe la produzione del gioco …

 

Ulidi piccola mia

Regia: Mateo Zoni, 2011, 70’

Paola sorride, seduta al tavolo di un pub, mentre spegne le candeline del suo diciottesimo compleanno. Esprime il suo desiderio: "Giuro che io salverò la delicatezza mia..." Attorno a lei, le ragazze della comunità dove vive da quattro anni, in cui ha imparato a tenere a bada i pensieri che a volte le stringono la gola e la fanno esplodere di rabbia. Ora è pronta a conciliarsi con il padre, un anziano contadino e con la madre che stringendola a sé la chiama sempre  Ulidi". Ulidi, una parola dal suono dolce che nella sua lingua vuol dire piccola mia.

 

Voci in nERO

Regia: Riccardo Marchesini, 2012, 54’

Una voce nella notte. E’ quella di uno speaker radiofonico che diffonde nell’etere le pagine di romanzi noir, dando voce ad alcuni dei più importanti scrittori di genere del nostro paese. Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Grazia Verasani ed Eraldo Baldini descrivono le ambientazioni delle proprie storie, ritraendo un’Emilia-Romagna oscura e misteriosa, in cui Bologna rivela tutto il fascino di una città celata e contraddittoria, che porta vive le ferite di una cronaca incancellabile.